La Legge di Bilancio 2024 – legge n 213/2023 – è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 303 Supplemento Ordinario del 30.12.2023. L’ammontare complessivo delle risorse stanziate con la legge di bilancio e il decreto legislativo che avvia la riforma fiscale è di circa 28 miliardi di euro.
Più delle metà delle risorse risulta destinata, in particolare, a interventi a sostegno dei redditi medio-bassi che beneficeranno del rinnovo del taglio cuneo fiscale e contributivo e dell’accorpamento delle prime due fasce delle aliquote Irpef.
Le principali misure riguardano:
Taglio cuneo fiscale
Circa dieci miliardi sono destinati al rinnovo nel 2024 del taglio del cuneo fiscale-contributivo: 7% per i redditi fino a 25 mila euro, 6% per i redditi fino a 35 mila euro.
Riforma aliquote irpef
Per il 2024 gli scaglioni IRPEF si riducono da quattro a tre con l’accorpamento dei primi due. Fino a 28 mila euro l’aliquota sarà al 23% (la misura è finanziata con 4,3 miliardi).
Rinnovo contratti pa
Stanziati 3 miliardi per il 2024 e 5 miliardi dal 2025 per i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione, a cui si aggiungono le ulteriori risorse per il personale medico sanitario e per i comparti sicurezza e difesa.
Infrastrutture
Finanziata la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina con 11,6 miliardi di euro dal 2024 al 2032 (9,3 miliardi a carico del bilancio dello Stato e 2,3 miliardi dal Fondo di sviluppo e coesione, di cui 1,6 miliardi a valere sui bilanci regionali di Calabria e Sicilia).
Previsti anche diversi investimenti a vantaggio delle regioni (50 milioni), enti territoriali (per la progettazione 100 milioni) e amministrazioni centrali (circa 27 miliardi nel periodo 2024-2038).
Autonomie
Stanziati circa 2,5 miliardi nel triennio 2024-2026 a beneficio degli enti territoriali per finanziare intese con autonomie speciali, riequilibrio strutturale dei comuni che hanno sottoscritto ripiani per i disavanzi e contrastare lo spopolamento.
Investimenti e garanzie pubbliche
Approvato il piano Archimede che riforma la gestione delle garanzie pubbliche con l’obiettivo di favorire gli investimenti, anche sociali, che garantiscano un alto valore aggiunto come quelli nelle infrastrutture strategiche e per la transizione tecnologica, verde e digitale delle imprese.
Cedolare secca
La cedolare secca sugli affitti brevi, nel caso un proprietario affitti più immobili, aumenta al 26% a partire dal secondo immobile in locazione. Sul primo immobile resta l’aliquota al 21%.
ERP
100 milioni di euro per progetti di edilizia residenziale pubblica per il contrasto al disagio abitativo.