La Corte di Cassazione ha confermato l’ammissibilità dei messaggi whatsapp come prove documentali nell’ambito dei procedimenti civili. infatti, questi rientrano tra quei documenti informatici che sono ammessi come prova nei procedimenti giudiziari. devono essere, però, giudicati attendibili e di provenienza garantita.
L’ordinanza della suprema corte è la n.1254/2025. il valore probatorio è già riconosciuto per le email e per gli sms. la sentenza ha ampiamente sottolineato che è imprescindibile la riconoscibilità dell’autore e l’integrità delle conversazioni. in presenza di screenshot presentati nel corso di una controversia relativa ad obblighi e responsabilità contrattuali, quindi, anche le chat whatsapp svolgono un ruolo probatorio anche in assenza di una firma autografa, a meno che la controparte non sia in grado di dimostrare la non corrispondenza dei fatti espressi. e’ sempre indispensabile dimostrare la provenienza e l’autenticità del messaggio, condizioni fondamentali per poter utilizzare le chat in giudizio come elementi probatori.