Il 13 luglio, l’Italia ha ottenuto, insieme ad altri 11 Stati membri, il via libera da parte del Consiglio per il proprio Piano di ripresa e resilienza. Grazie a questa decisione potrà concludere convenzioni di sovvenzione e accordi di prestito per ottenere un prefinanziamento di circa 23 miliardi di euro, pari al 13 % dell’importo totale.
Tali fondi saranno utilizzati sulla base del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il rilancio dell’economia e la ripresa dalla crisi causata dalla pandemia da Covid-19, facendo leva in particolare sul settore delle costruzioni. Il 48% delle risorse stanziate nel PNRR, infatti, secondo le stime dell’Ance, saranno investite proprio nel settore in infrastrutture di mobilità, case popolari, rigenerazione urbana, dissesto idrogeologico, scuole, ospedali, patrimonio artistico-culturale ed efficientamento energetico del patrimonio edilizio.
Con l’ok definitivo dell’Ecofin al PNRR italiano diventano definitive le proroghe del Superbonus al 30 giugno 2022 e delle opzioni per la cessione del credito d’imposta o per lo “sconto in fattura” a tutto il 2022, previste dalla legge di Bilancio 2021.
Questo quanto emerge dalla norma della legge di Bilancio 2021 (art.1, co.74, legge 178/2020) che condiziona l’efficacia delle proroghe in essa previste, riguardanti il Superbonus e i meccanismi alternativi della cessione del credito e dello sconto in fattura (di cui ai precedenti commi 66-72[1]), “alla definitiva approvazione da parte del Consiglio dell’Unione Europea”, fermi restando gli obblighi di monitoraggio e rendicontazione previsti nel PNRR.