Secondo il Governo i crediti incagliati varrebbero circa 19 mld di euro. Secondo l’Istat avrebbero causato l’aumento del deficit nel biennio 2021-22. L’Ance sostiene che, essendo stati già stati contabilizzati nel bilancio statale, c’è spazio per una liquidazione immediata dei crediti incagliati
Il Governo stima il fenomeno dei crediti incagliati in circa 19 miliardi di euro, già maturati, che secondo l’Ance, se non pagati, mettono a rischio 115.000 cantieri di ristrutturazione delle case delle famiglie italiane in corso in tutta Italia, oltre 32.000imprese e 170.000 lavoratori, che raddoppiano se si considera l’indotto.
L’ISTAT ha rivisto le stime sugli effetti dei bonus sui conti delle Amministrazioni pubbliche per il triennio 2019-2021, alla luce delle indicazioni di Eurostat sul trattamento contabile dei crediti d’imposta, che hanno determinato una diversa qualificazione degli stessi rispetto al 2019, con il passaggio da “non pagabili” a “pagabili”.
Questo non muta l’impatto complessivo degli incentivi sul deficit, ma ne comporta una differenza in termini di incidenza temporale.
Cosicché la riclassificazione dei bonus, da “non pagabili” a “pagabili”, ha determinato un peggioramento del deficit imputabile agli anni scorsi, dal 2020 al 2022, ma ha migliorato il deficit degli anni futuri.
In maniera puntuale secondo l’ISTAT il deficit 2022, previsto al 5,6% del Pil, sale all’8%, quello del 2021 passa dal 7,2% al 9% mentre nel 2020 si registra uno spostamento più piccolo dal 9,5% al 9,7%, per un totale di 81 miliardi di disavanzo aggiuntivo nei tre anni. La causa del deficit è ascrivibile al fenomeno dei i crediti d’imposta generati dai bonus edilizi
In tal modo i dati ISTAT hanno chiarito, una volta per tutte, che i crediti derivanti dai bonus edilizi sono già stati contabilizzati nel bilancio dello Stato e quindi, come sostenuto dall’Ance, c’è spazio per una liquidazione immediata dei crediti incagliati in capo a famiglie e imprese.
Con tale posizione però l’Istat inoltre certifica che nel ’21-’22 le costruzioni sono state il vero motore dell’economia del Paese.