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Flessibilità sui contratti a termine, proroghe e rinnovi senza causale fino a 12 mesi entro il 2021.

I contratti a tempo determinato si possono prorogare senza la causale fino Al 31 dicembre 2021.

Ovviamente non cambia la durata massima complessiva che resta fissata in 24 mesi. Ricordiamo che è possibile una sola proroga per una durata massima di 12 mesi ma non rilevano proroghe e rinnovi già utilizzati prima del 23 marzo, data di entrata in vigore del decreto. Le disposizioni sui contratti a termine sono tutte riportate nel DL 41/2021, art.17.

Deroghe COVID: i contratti a termine sono acausale solo per i primi 12 mesi; i rinnovi (che prevedono un’interruzione fra un contratto ed un altro) devono sempre prevedere una causale; le proroghe (che avvengono senza soluzione di continuità) devono, invece, essere motivate dopo i primi 12 mesi. Per affrontare l’emergenza COVID, il DL 34/2020, aveva previsto la possibilità di proroga e rinnovo senza causale per 12 mesi. Ora, per effetto della nuova norma, si può prevedere un’ulteriore proroga, sempre per un massimo di 12 mesi e sempre nel limite dei 24 mesi complessivi.

Per chiarezza ulteriore: per la legislazione ordinaria (Dlgs 81/2020) le proroghe possono essere al massimo quattro. Un numero di proroghe superiore comporta la trasformazione a tempo indeterminato dalla data di decorrenza della quinta proroga. La maggiore flessibilità prevista dalle norme anti covid, è in deroga a questa norma come chiarisce l’Ispettorato del lavoro con nota del 16 settembre 2020. Abbiamo, quindi, una deroga sul numero massimo di proroghe e su periodo che deve intercorrere fra due contratti a termine in caso di rinnovo – periodo cuscinetto.

Concludendo, il 31 dicembre 2021 è il termine entro il quale è possibile applicare la norma di flessibilità. Pertanto, il termine del contratto può essere nel 2022 ma la proroga deve intervenire entro la fine del 2021.

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