Associazione Costruttori Edili della Provincia di Napoli



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Osservatorio congiunturale Ance

Presentato a Roma l’Osservatorio congiunturale ance, che ha illustrato i dati del settore ed ha stimato per il 2020 una flessione degli investimenti in costruzioni del 10% rispetto all’anno precedente

Per il settore delle costruzioni, già gravemente colpito da una crisi che dal 2008 non è mai pienamente finita (rispetto a 12 anni fa rimane ampio il gap da colmare: -35% i livelli produttivi dal 2008 al 2019), la pandemia ha bloccato i timidi segnali di ripresa. La stima formulata dall’Ance per il 2020 è di una significativa flessione degli investimenti in costruzioni del -10,1% in termini reali rispetto all’anno precedente, in linea con la previsione tendenziale formulata già ad aprile 2020.

Il calo dei livelli produttivi osservato nel 2020 per il settore delle costruzioni nel suo complesso (-10,1%) coinvolge tutti i comparti, con intensità diverse. La stima Ance, per gli investimenti in nuove abitazioni è di una flessione del 12,5% in termini reali rispetto al 2019. Gli investimenti in riqualificazione del patrimonio abitativo, giunti a rappresentare circa il 37% del valore degli investimenti in costruzioni, che in questi anni di crisi avevano sostenuto il mercato, registrano un primo segno negativo (-9,8%). Gli investimenti privati in costruzioni non residenziali segnano un significativo calo del -13,5% in termini reali nel 2020. Per gli investimenti in costruzioni non residenziali pubbliche si stima nel 2020 ancora una flessione del -2,5% in quantità. Tale stima tiene conto della contrazione dei livelli produttivi sia per le iniziative in corso, sia per l’avvio dei nuovi lavori a seguito dell’emergenza sanitaria. l risultato del 2020, pertanto, risente dei suddetti fenomeni, manifestando una significativa contrazione del numero di gare pubblicate per lavori pubblici (-11,1% su base annua), concentrata nei lavori sotto soglia. Per gli importi banditi, si osserva, invece, una dinamica nel complesso positiva (+28,7%), dovuta alla crescita dei bandi di importo superiore ai 5mln, trainati dalle grandi opere e/o interventi di dimensione rilevante frazionati in lotti territoriali promossi da Anas e Rfi.

Con riferimento al settore delle costruzioni, il 2021 potrebbe segnare un cambio di rotta molto importante, qualora si riuscissero a concretizzare e a cogliere pienamente alcune importanti opportunità presenti sul mercato. Prima fra tutte, il Superbonus 110%, che in questi ultimi mesi ha diffuso grande entusiasmo, sia sulle famiglie proprietarie di immobili, sia sulle imprese, che si stanno attrezzando per far fronte ad una domanda potenziale molto promettente. Un’altra importante opportunità per il futuro del settore delle costruzioni, che potrà produrre i primi effetti sui livelli produttivi nell’ultima parte dell’anno in corso, è legata alle ingenti risorse europee di Next Generation EU, e in particolare del Dispositivo per la Ripresa e la Resilienza (RFF), da destinare ad investimenti e riforme in grado di accrescere il potenziale produttivo del Paese. Sulla base di tali evidenze, l’Ance prevede, per l’anno in corso, un rimbalzo dell’8,6% degli investimenti in costruzioni, trainato principalmente dal comparto del recupero abitativo e da una graduale ripresa dell’attività sia nel comparto non residenziale privato sia in quello pubblico. La crescita del settore delle costruzioni (+8,6%), grazie agli effetti moltiplicativi degli investimenti realizzati, genererebbe un effetto totale sull’economia di circa 36 miliardi di euro, ovvero circa 2 punti percentuali di Pil. A ciò vanno aggiunti anche gli importanti effetti sull’occupazione, con un incremento di circa 110mila posti di lavoro nelle costruzioni. Considerando anche i settori collegati ad esso, l’aumento raggiungerebbe quasi le 166mila unità.

Igino Carulli

Igino Carulli