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Rapporto Banca D’Italia sull’economia della Campania

Venerdì 26 giugno è stato presentato l’annuale Rapporto Banca d’Italia sull’economia della Campania, disponibile presso gli uffici associativi. Di Seguito i contenuti sintetici del Rapporto.

Da esso è emerso che da più di un decennio la Campania ha attraversato fasi cicliche alterne. Alla lunga recessione iniziata nel 2008, proseguita senza soluzione di continuità fino al 2013, ha fatto seguito una ripresa che negli anni più recenti ha perso progressivamente vigore. Il parziale recupero dai livelli di attività del 2007 rischia di essere compromesso in misura significativa dalla più grave pandemia dell’ultimo secolo.

La pandemia ha colpito il settore industriale già in una fase di flessione dei livelli di attività, che si accentuerebbe nel 2020. Secondo l’Indagine straordinaria sugli effetti del coronavirus, condotta dalle filiali della Banca d’Italia tra metà marzo e metà maggio, oltre il 50 per cento delle imprese prevede un calo del fatturato superiore al 30 per cento, quota che sale tra le imprese la cui attività è stata sospesa. Gli investimenti, aumentati nel 2019, sono attesi in calo nel 2020. Un quadro non dissimile emerge anche per il comparto delle costruzioni e per le imprese del terziario. Queste ultime, specie quelle dei servizi di ristorazione, alloggio e intrattenimento, settori più esposti all’interazione sociale, sono state particolarmente colpite dallo shock globale.

L’occupazione, già in calo nel 2019, si è ulteriormente contratta nel primo trimestre del 2020, con effetti verosimilmente sfavorevoli sulle prospettive dei consumi privati.

La flessione dell’occupazione è stata in parte contrastata dalla sospensione dei licenziamenti per motivi economici e dal potenziamento della Cassa integrazione guadagni, che nel solo mese di aprile 2020 ha fatto registrare un numero di ore autorizzate pari a più del doppio di quelle dell’intero 2019.

Per quanto riguarda il settore delle costruzioni Secondo l’Indagine sulle costruzioni e le opere pubbliche, condotta dalle filiali della Banca d’Italia su un campione di imprese campane con almeno 10 addetti, nel 2019 la produzione nel settore delle costruzioni è risultata in ripresa, dopo il calo registrato nel 2018. L’espansione è stata più ampia nel comparto delle opere pubbliche. Il settore delle costruzioni ha risentito in misura ampia dell’emergenza sanitaria: nel mese di marzo 2020, l’indice nazionale della produzione del settore, stimato dall’Istat, è sceso di più di un terzo rispetto ai livelli di febbraio. Nel medio periodo la produzione dovrebbe crescere, almeno nel comparto delle opere pubbliche. Nelle rilevazioni del Cresme il valore dei lavori pubblici messi a bando, già in sostenuto aumento nel 2018, è ulteriormente cresciuto nel 2019 (31 per cento).

finanziamenti bancari alle imprese campane hanno iniziato a contrarsi progressivamente dalla primavera del 2019, facendo registrare alla fine dell’anno un calo del 2,2 per cento (0,8 per cento nel 2018; fig. 2.8.a e tav. a2.13), diffuso tra i principali comparti. Nei primi mesi dell’anno in corso la flessione si è accentuata, specie per il comparto delle costruzioni, che ha beneficiato della emissione di obbligazioni, e per quello delle attività manifatturiere.

Nel 2019 le emissioni di obbligazioni da parte delle imprese non finanziarie campane sono state pari a quasi mezzo miliardo di euro, in netta espansione rispetto al 2018 (poco meno di 100 milioni), e principalmente riferite al settore delle costruzioni (al netto dei rimborsi, 416 e 26 milioni rispettivamente nel 2019 e 2018).

Nel 2019 il tasso di deterioramento del credito alle imprese è invece lievemente aumentato (al 3,9 per cento), a fronte di una flessione del tasso di ingresso in sofferenza, che riflette in larghissima parte ulteriori peggioramenti di esposizioni già deteriorate. L’andamento della qualità del credito è stato eterogeneo tra i principali settori: il tasso di deterioramento è aumentato sia per il comparto manifatturiero, sia per quello dei servizi, a fronte di un calo per le imprese di costruzioni, che, tuttavia, continuano a registrare una qualità del credito inferiore a quella degli altri comparti.

Igino Carulli

Igino Carulli