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Con due recenti sentenze di contenuto pressoché analogo (n. 7355/2023 e n. 7359/2023), la quinta sezione del Consiglio di Stato ha confermato le decisioni del T.a.r. per il Lazio (rispettivamente, sez. I, n. 8786/2022 e sez. III, n. 7215/2022), che avevano accolto i ricorsi giurisdizionali promossi dall’ANCE avverso i decreti del MIT recanti la rilevazione delle variazioni percentuali dei prezzi relative al 2018 e al primo semestre del 2021.

Il Consiglio di Stato ha, dunque, confermato quanto già riconosciuto in primo grado dal Tar, ovvero le gravi anomalie nel metodo di rilevazione utilizzato dal Ministero.

A seguito delle due pronunce giurisdizionali il Ministero è tenuto a porre in essere un’integrazione istruttoria che condurrà alla pubblicazione di nuovi dati di rilevazione a fronte dei quali le imprese potranno avanzare richiesta di integrazione delle compensazioni spettanti e già richieste a suo tempo per tali materiali.

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