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La Commissione consultiva del Consiglio superiore dei lavori pubblici ha fornito importanti chiarimenti sugli interventi di sisma bonus, in particolare quelli di riparazione o locali e sulla necessità o meno di dichiarare il costo complessivo dell’intervento nel caso di intervento di demolizione e ricostruzione da parte di impresa.

La Commissione consultiva del Consiglio superiore dei lavori pubblici ha risposto a 4 quesiti, proposti da Ance e dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri, fornendo importanti chiarimenti sugli interventi di messa in sicurezza sismica degli edifici che possono accedere agli incentivi fiscali, in particolare gli interventi che la normativa tecnica di settore definisce come “di riparazione o locali”, sui casi in cui non è necessario eseguire la valutazione della classe di rischio sismico ante e post operam, sulla corretta redazione dei moduli delle asseverazioni nei diversi casi di sima-bonus e supersisma-bonus, in particolare sulla necessità o meno di dichiarare il “costo complessivo dell’intervento” nel caso di intervento di demolizione e ricostruzione da parte di impresa, il c.d. “sisma bonus acquisti”.

Le risposte fornite fugano i dubbi manifestati da alcuni operatori, contribuendo a velocizzare gli iter per eseguire gli interventi richiesti riducendone anche i costi, a vantaggio di una maggiore diffusione dell’utilizzo del sisma-bonus, strumento indispensabile ad ammodernare e mettere in sicurezza il parco edilizio italiano, in sinergia con gli interventi di efficientamento energetico.

Le risposte sono disponibili in Associazione.

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