Decreto legge Coesione – Le principali novità in materia di lavoro

Sulla GU n. 105/2024 è stato pubblicato il decreto n.60/2024 recante Ulteriori disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione”. Il Decreto è in vigore dall’8 maggio us.

In particolare nel decreto sono contenute norme e disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del lavoro sommerso; rivisto, quindi, il regime sanzionatorio in materia di congruità.

Per effetto di tali norme, nell’ambito degli appalti privati l’obbligo di richiesta del certificato di congruità, per la realizzazione dei lavori edili, è ora in capo al direttore dei lavori. Laddove quest’ultimo non venga nominato tale obbligo resta del committente (DL n.19/2024).

Il decreto di coesione, inoltre, ha esteso il regime sanzionatorio in capo al committente a tutti gli appalti, sia pubblici che privati, di valore complessivo pari o superiore a 70.000 euro.

Il DL n. 60/2024 prevede esoneri contributivi per le nuove assunzioni.

L’art. 21 del su citato decreto prevede l’esonero del 100% del versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro (limite massimo di 800 euro/mese per ogni lavoratore) per i dipendenti assunti a tempo indeterminato dal 1°luglio 2024 al 31 dicembre 2025 e che alla dada d’assunzione non abbiano compiuto il 35° anno d’età.

Vi è anche un “bonus giovani”. Esonero del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro (limite massimo di 500 euro/mese per ciascun lavoratore) per assunzioni di personale a tempo indeterminato dal 1° settembre al 31 dicembre 2025 o che effettuino la trasformazione del contratto da tempo determinato a tempo indeterminato. L’esonero spetta per un periodo massimo di 24 mesi (programma nazionale giovani, donne e lavoro 2021-2027). Il bonus donne, art.23 del Decreto, prevede esonero contributivo del 100% (limite massimi di 650 euro/mese per ciascuna lavoratrice assunta) per assunzioni effettuate dal 1° settembre 2024 al 31 dicembre 2025. Le assunzioni devono essere a tempo indeterminato per donne di qualsiasi età e che siano prive di un impiego da almeno 6 mesi e residenti in regioni della ZES (Zona Economica Speciale). Le Regioni sono: Abbruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna.