Presentata la quinta relazione sullo stato di attuazione del Pnrr

Lo scorso 22 luglio è stata presentata ed approvata in cabina di regia la V Relazione sullo stato di attuazione del PNRR, che illustra i progressi dell’Italia nell’attuazione del PNRR e nonché riforme e investimenti realizzati. Al 30 giugno 2024 la spesa effettiva ha raggiunto 51,36 miliardi di euro con un incremento di soli 9,4 miliardi rispetto alla fine del 2023.

I numeri contenuti nella nuova relazione semestrale sullo stato di avanzamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza offrono gli strumenti per una lettura più articolata. La spesa, in effetti, rimane bassa. Il conteggio aggiornato al 30 giugno la misura in 51,36 miliardi di euro, cioè solo 9,4 miliardi sopra i livelli di fine 2023 (42 miliardi); i 45,6 scritti nella precedente relazione comprendevano anche interventi poi usciti dal Pnrr con la rimodulazione approvata a dicembre. La geografia più complessiva delle risorse del Pnrr mostra però anche che 164,79 miliardi su 194,42 miliardi sono ormai assegnati ai soggetti attuatori dopo che i progetti da finanziare sono stati individuati con bandi, avvisi, circolari o altri provvedimenti. In pratica, insomma, l’85% dei fondi ha trovato la propria destinazione. Non solo. Delle misure che passano attraverso una gara, e che valgono in totale 132,77 miliardi, sono state attivate procedure per 122,04 miliardi (il 92%) e avviate gare per 111,62 miliardi (il 91% del totale attivato).

La spesa effettiva per gli investimenti pubblici resta la grande assente nel Pnrr italiano. Il Governo, numeri delle aggiudicazioni alla mano, ha voluto sottolineare l’idea che l’accelerazione sia vicina. Ma il censimento dettagliato dalla versione integrale della relazione semestrale, trasmessa ieri in bozza da Palazzo Chigi ai partecipanti alla cabina di regia di martedì, conferma che al momento i livelli rimangono bassissimi, soprattutto quando dal conto si escludono i meccanismi automatici come quelli per il superbonus e l’innovazione delle imprese. I crediti d’imposta sono ancora, infatti, ampiamente maggioritari nel complesso dei 51,36 miliardi di pagamenti reali registrati a fine giugno. Questa cifra rappresenta il 31% della dotazione (169,79 miliardi su 194,4 totali del Piano) delle misure sinora attivate, ma quando ci si concentra sugli investimenti tramite gara il tasso di avanzamento finanziario scende al 21 per cento. In pratica, a fine giugno, sono stati spesi oltre 28 miliardi in crediti d’imposta e solo 23 miliardi nelle gare (su un totale di progetti attivati di 122 miliardi, il 91% degli importi assegnati).