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Welfare – Fringe benefit e premi

Fringe benefit su affitto, bollette e mutuo, nuove regole sui prestiti ai dipendenti

Sono molteplici le novità fiscali del 2024 in materia di welfare aziendale introdotte dalla Manovra e dal Decreto Anticipi.

Per maggior chiarezza, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un’apposita circolare applicativa, la n.5/2024 del 7 marzo us in cui si spiega come calcolare ed applicare i nuovi benefit in busta paga .

La prima novità è nella Legge di Bilancio (co. 16, L.213/2023) e riguarda l’innalzamento della soglia esentasse (non concorrono alla formazione del reddito) dei fringe benefit ordinari che da 258,23 euro vengono portati a 1.000 euro per la generalità dei dipendenti; se con figli a carico la soglia arriva a 2.000 euro. Inoltre, esclusivamente per il 2024, fra i fringe benefit possono essere ricomprese anche le utenze (luce, gas, acqua ecc..) nonché le spese per Affitto o mutuo prima casa.

Il benefit sul mutuo o sull’affitto della prima casa  si intende come abitazione principale del dipendente così come definita ai fini dell’applicazione delle detrazioni IRPEF.

Il fringe benefit è ammissibile  anche se l’intestatario del contratto di locazione ovvero del mutuo è il coniuge o un figlio a carico, purchè il familiare dimori nell’immobile abitualmente e ne sostenga effettivamente le spese. Il benefit fa venire meno la possibilità di applicare le detrazioni fiscali sulla prima casa.

Il datore di lavoro deve acquisire la documentazione che attesti il diritto al fringe benefit, oppure una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che attesti anche che sulle stesse spese non siano in atto altre richieste di rimborso.

La misura sui prestiti ai dipendenti è contenuta nel Decreto Anticipi – art. 3, co.3 bis del dl 145/2023 – che ne ha aggiornato il metodo di calcolo dell’imponibile IRPEF.

Sui premi di risultato la regolamentazione è fissata dalla Legge di Bilancio. Con il combinato disposto di cui al comma 18, ha ridotto al 5% la tassazione 2024 (ricordiamo che era prima al 10%).

Resta altresì valida la tassazione agevolata fino a tremila euro lordi per i dipendenti  con una RAL fino ad 80.000 euro. La novità consiste nella possibilità di utilizzare i premi per il riscatto di contributi INPS fino a 5 anni di periodi scoperti, anche non continuativi, nell’arco temporale che va dal primo all’ultimo anno di versamenti accreditati ma che siano antecedenti al 1° gennaio 2024.

Igino Carulli

Igino Carulli