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Al Comune di Venezia sarà consentito limitare gli affitti brevi nel centro storico

E’ stata approvata una norma (articolo 37-bis DL n. 50/2022), unica peraltro nel suo genere, che consente al Comune di Venezia di introdurre con proprie disposizioni regolamentari (quindi, con norme di rango secondario) delle limitazioni alla possibilità di destinare gli immobili privati alla locazione di breve durata (non superiore a 30 giorni) tra cui anche quella per finalità turistica.

In sostanza, in attuazione di tale previsione normativa, il Comune di Venezia potrà integrare i propri strumenti urbanistici individuando zone, in particolare del centro storico e delle isole della laguna, dove stabilire dei limiti massimi e presupposti per la destinazione degli immobili privati ad attività di locazione di breve durata.  Inoltre, sarà possibile subordinare l’affitto, che abbia una durata superiore a 120 giorni complessivi per anno solare, al mutamento di destinazione d’uso nella corrispondente categoria funzionale.

La norma nell’attribuire un potere discrezionale e limitativo ad un ente locale solleva alcuni profili di illegittimità costituzionale ponendosi in contrasto proprio con l’articolo 42 della Costituzione che così dispone “La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti”. Non appare chiaro quale danno al patrimonio artistico e storico di una città possa essere recato da forme di affitto di breve durata così come appare discutibile una compressione del diritto di proprietà che sia tesa a contrastare lo spopolamento dei centri storici delle città d’arte e che possa essere regolata con una fonte regolamentare approvata dall’ente locale e non dallo Stato. Inoltre, il potere discrezionale lasciato in capo al Comune sembra essere piuttosto ampio e la indicazione dei principi di tutela (proporzionalità, trasparenza, non discriminazione e rotazione) cui il regolamento dovrà rifarsi risultano connotati da eccessiva genericità.

Per ulteriori informazioni rivolgersi in Associazione.

Igino Carulli

Igino Carulli