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Nell’ambito dell’approvazione in Parlamento del DDL di Delegazione Europea 2022 -2023, in corso di pubblicazione su GU, sono state approvate due proposte di ANCE, condivise con Confindustria, che intervengono sui principi di delega per il recepimento della Direttiva UE in oggetto sulla protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da un’esposizione ad agenti cancerogeni o mutageni durante il lavoro.

In particolare, con alcuni specifici emendamenti, è stato chiarito che la previsione di specifici obblighi di formazione ed informazione dei lavoratori, da parte del datore di lavoro, dovrà avvenire “in ragione del nuovo campo di applicazione della direttiva” e non più sulla base di “nuovi livelli di rischio individuati”. Quest’ espressione, non presente nella Direttiva, avrebbe certamente creato problemi interpretativi in fase di recepimento nonché danno alle imprese.

Inoltre, ANCE è intervenuta sul secondo criterio di delega e lo ha limitato a prevedere l’aggiornamento dell’attuale sistema di sorveglianza sanitaria “al fine di assicurare la corretta applicazione della Direttiva UE 2022//431”.

Per completezza, riportiamo quella che era la stesura del testo originario che prevedeva l’adeguamento del sistema di sorveglianza sanitaria  << alla valutazione dello stato di salute dei lavoratori adibiti ad attività nelle quali essi sono o possono essere esposti a specifici a agenti cancerogeni o mutageni o a sostanze tossiche per la riproduzione umana>>.

L’azione incisiva di ANCE ha fatto si che venissero ritirate alcune proposte critiche e che avrebbero generato aggravi di costi e di procedure a danno delle imprese, senza alcun innalzamento dei livelli di salute per il lavoratore.

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