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Default: nuove regole Ue per banche e imprese

Dal 1° gennaio 2020 è in vigore la nuova definizione di default stabilita da Regolamento dell’Ue, con criteri più stringenti per le imprese.

Dal 1° gennaio 2020 tutti gli intermediari finanziari saranno tenuti ad applicare la nuova definizione di default prudenziale definita dall’articolo 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 che stabilisce i criteri in base ai quali un’esposizione creditizia scaduta va considerata rilevante e, quindi, in stato di default.

In base a tali regole, le banche saranno tenute a classificare l’esposizione dell’impresa in default in caso di un arretrato di pagamento, per oltre 90 giorni, su importi di ammontare superiore a 500 euro (complessivamente riferiti a uno o più finanziamenti) e che rappresentino più dell’1% del totale delle esposizioni dell’impresa verso la banca.  Per le piccole e medie imprese esposte nei confronti della banca per finanziamenti inferiori a 1 milione di euro, l’importo dei 500 euro è ridotto a 100 euro.

Aspetto particolarmente importante riguarda il fatto che il default di un’esposizione debitoria dell’impresa comporterà l’automatico default di tutte le esposizioni della stessa impresa nei confronti della banca e di tutto il gruppo bancario e potrà estendersi anche a tutte le imprese a essa collegata anche nell’ambito di catene di fornitura.

Considerati i potenziali impatti critici di tale metodologia quali l’aumento della probabilità di default delle esposizioni delle imprese e il rischio di venir segnalati in stato di default anche per piccolissimi importi, l’Ance sta evidenziando in ogni sede competente, da ultimo in sede di audizione alla Legge di Bilancio, le criticità delle nuove previsioni soprattutto in un momento particolarmente critico come quello che stiamo attraversando.

Igino Carulli

Igino Carulli