Durante l’incontro tenutosi a Palazzo Chigi, lo scorso 20 febbraio 2023 il Governo – per voce del Sottosegretario Mantovano e del Ministro Giorgetti – ha dichiarato che era necessario mettere fine subito ad una misura che stava creando forti criticità alle casse dello Stato, dimostrando altresì apertura per trovare soluzioni rispetto ai cosiddetti crediti incagliati pregressi.
Il Governo particolarmente ha sottolineato che.
Il Governo ha poi indicato di essere pienamente consapevole della necessità di intervenire in tempi rapidi per trovare una soluzione efficace per le imprese e le famiglie che sono oggi in forte difficoltà per l’impossibilità di monetizzare i crediti.
Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, i crediti incagliati ammontano a circa 19 miliardi di euro per le imprese delle costruzioni.
Per sbloccare i crediti, il Governo ha quindi indicato che:
Il Governo ha inoltre aperto a lavorare meglio, nella fase di conversione del decreto, sulla disciplina transitoria per il pregresso (in particolare Sismabonus acquisti, ricostruzione Sisma, IACP/RSA, eventuale riporto del credito su anni successivi, ecc).
Per il futuro, il Governo ha indicato che è aperto a discutere sui nuovi bonus e anche sulla possibilità di prevedere, in modo molto selettivo (ad esempio incapienti) ed in funzione degli spazi di finanza pubblica, l’utilizzo dello strumento della cessione.
In conclusione, dopo aver ribadito la necessità di trovare una soluzione veloce, il Governo ha indicato la convocazione a breve di un Tavolo tecnico per definire nel dettaglio le misure per
Durante l’incontro, abbiamo ribadito la posizione molto ferma tenuta in questi giorni e sottolineato in particolare la necessità di mettere fine ad un racconto che presenta la misura come uno spreco di fondi e che presenta imprese e famiglie che hanno utilizzato i bonus come irresponsabili o criminali.