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L’economica della Campania- presentato il rapporto Banca d’Italia

Come ogni anno a giugno è stato presentato il rapporto della Banca d’Italia sull’economia della Campania, disponibile in Acen, secondo il quale nel 2022 è proseguita la ripresa dell’economia della Campania e si è consolidata la crescita del settore delle costruzioni, favorita dagli incentivi pubblici per le ristrutturazioni edilizie.

La crescita economica è proseguita nonostante le incertezze derivanti dagli eventi bellici in Ucraina, il considerevole aumento dei costi energetici e dei beni alimentari e il permanere, per larga parte dell’anno, di difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali. Secondo le stime della Banca d’Italia, basate sull’indicatore ITER, l’attività economica è cresciuta del 3,5 per cento (3,7 in Italia) recuperando pienamente i livelli del 2019. L’espansione dell’attività ha interessato larga parte del tessuto produttivo regionale. Le nostre indagini sulle imprese industriali e dei servizi indicano che la quota di imprese con un aumento del fatturato in termini reali si è attestata sui livelli elevati del 2021. La crescita delle vendite ha interessato in particolare le aziende dei servizi che hanno beneficiato della definitiva rimozione delle restrizioni alla mobilità. Le presenze dei turisti sono cresciute in misura considerevole, in particolare quelle dei visitatori stranieri, superando di oltre la metà il livello del 2021; rispetto al 2019 il recupero risulterebbe ancora incompleto. La consistente ripresa dell’attività turistica ha inoltre favorito l’ampliamento del traffico portuale e aeroportuale di passeggeri, tornato sostanzialmente sui valori pre-pandemici. Per le imprese industriali i livelli di attività si sono attestati su quelli del 2021. Si è consolidata la crescita del settore delle costruzioni, favorita dagli incentivi pubblici per le ristrutturazioni edilizie; in concomitanza con le difficoltà emerse per la cessione dei crediti di imposta, nella seconda parte dell’anno la produzione del settore ha tuttavia mostrato segnali di rallentamento.

È proseguita la crescita delle esportazioni campane, più ampia della media nazionale, sostenuta dai settori di specializzazione regionali, in particolare l’agroalimentare, la farmaceutica, l’automotive e la lavorazione dei metalli.

Nel corso dell’anno la dinamica dei prestiti è stata ancora positiva, anche se la crescita è divenuta progressivamente più lenta rispetto al 2021; per le imprese di minori dimensioni sul finire dell’anno il credito si è moderatamente ridotto. In aggregato, le condizioni di liquidità delle imprese appaiono ancora adeguate, con ampie scorte di attività finanziarie prontamente liquidabili in rapporto all’indebitamento. Il costo dei finanziamenti è cresciuto per il rialzo dei tassi ufficiali in atto dalla seconda metà del 2022; in particolare, i tassi di interesse per operazioni di investimento si sono ampliati di circa 3 punti percentuali.

Nel 2022 i consumi si sono ancora ampliati, raggiungendo in termini reali i livelli del 2019. Nel corso dell’anno la loro ripresa è stata condizionata dal deterioramento del clima di fiducia per gli eventi bellici in Ucraina e dai rincari; questi ultimi hanno riguardato maggiormente beni essenziali che rappresentano un’ampia quota della spesa dei nuclei a basso reddito.

Il debito delle famiglie si è ampliato, sia per l’aumento dei mutui per l’acquisto di abitazioni sia per quello del credito al consumo. Nella seconda metà dell’anno l’innalzamento del costo del credito per le famiglie ha indotto un ridimensionamento della domanda di mutui che si è riflesso in un rallentamento delle compravendite di abitazioni.

Nel 2022 è tornata a crescere la spesa corrente degli enti locali campani, per l’aumento della spesa per beni e servizi e di quella per il personale, connessa in parte al rafforzamento della compagine nel comparto sanitario. Si è registrato anche un incremento della spesa in conto capitale, alimentato sia dagli investimenti sia dai trasferimenti a famiglie e imprese, pur a fronte del ritardo nell’attuazione dei Programmi operativi regionali 2014-2020, giunti alla loro fase conclusiva. Nell’ambito delle risorse assegnate dal PNRR, secondo dati aggiornati al mese di maggio di quest’anno, la Campania dispone di circa 13 miliardi di euro, destinati principalmente a interventi per la mobilità sostenibile, la transizione ecologica, la rigenerazione urbana e gli asili nido. Agli enti locali è assegnato un ruolo cruciale nell’attuazione della spesa: circa il 70 per cento di tali risorse verrà gestito da questi enti, e in particolare poco meno di un terzo dai Comuni.

Igino Carulli

Igino Carulli