Associazione Costruttori Edili della Provincia di Napoli



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Presentato il piano per il Sud al 2030

Lo scorso 20 febbraio è stato presentato dal Premier Conte e dal Ministro Provenzano un Piano di lungo periodo al 2030 per il rilancio del Sud del Paese.

Il nuovo piano del governo prevede 123 miliardi in dieci anni (che dovrebbero essere garantiti dalla clausola che prevede che il 34% di tutti i finanziamenti pubblici debbano essere d’ora in poi destinati al Sud) per infrastrutture, sviluppo economico, rilancio turistico e riconversione eco-sostenibile.

Il Piano Sud 2030ha come finalità quella di ridurre i divari tra cittadini e tra territori creando sviluppo, considerato che il progressivo disinvestimento nel Sud del Paese ha determinato un indebolimento del «motore interno» dello sviluppo, con conseguenze negative per tutto il Paese, che ha visto indietreggiare in Europa anche le regioni più sviluppate del Centro-Nord. Per uscire dalla crisi, l’Italia ha bisogno di una prospettiva di sviluppo e coesione. Non tutto può e deve essere delegato alla politica di coesione europea finanziata con i Fondi strutturali, ma occorre anche attivare la leva nazionale della politica di coesione.

Le risorse previste per l’attuazione sono tratte dalla ottimizzazione e  dalla spesa effettiva dell’esistente, attingendo cioè dal quadro attuale di risorse e dall’applicazione normativa  (previsione Legge di Bilancio 2020+ Fondo di sviluppo e coesione non declinato in spesa).

Determinante diviene quini ai fini dell’efficacia del piano la governance dello stesso, fatta di semplificazioni, di adempimenti più snelli:le task force per “missioni” e “prossimità ai luoghi”, un approccio improntato a una stretta cooperazione amministrativa verticale fra centro e territorio per favorire la rapida attuazione delle azioni del Piano e per dare un concreto supporto agli enti beneficiari tramite la ACT; le centrali di committenza e centri di competenza nazionale con azioni di sistema sono realizzate attraverso centri di competenza nazionale (ACT, Invitalia, Struttura per la progettazione di beni ed edifici pubblici) che opereranno a diretto supporto delle amministrazioni titolari di risorse, anche al fine di realizzare una rete di qualificate stazioni appaltanti operanti a livello locale.

Fondamentale per la tenuta del programma la rigenerazione amministrativa attraverso l’individuazione delle nuove competenze organizzativo-manageriali, digitali, tecnico-progettuali di cui l’amministrazione è deficitaria; Accordo tra Governo, Regioni ed Enti locali, singoli o associati, per l’assorbimento del personale selezionato, anche con fondi europei, in vista dello sblocco della facoltà assunzionali; Finanziamento di un PSC di Rigenerazione amministrativa, rimodulazione risorse disponibili sulla governance, anche dei Fondi europei 2014-20, per l’immediata attivazione del percorso.

La presentazione del piano è disponibile presso gli uffici associativi.

Igino Carulli

Igino Carulli