Associazione Costruttori Edili della Provincia di Napoli



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Prestazione energetica nell’edilizia: riqualificare il parco immobiliare esistente

Si è svolta il 24 maggio c.m. l’audizione informale dell’ANCE presso la Commissione Politiche dell’Unione Europea del Senato nell’ambito dell’esame, per i profili di verifica del rispetto dei principi di sussidiarietà e proporzionalità, della Proposta di direttiva sulla rifusione della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD) (COM (21) 802).

 

L’ANCE ha presentato osservazioni e proposte in merito al provvedimento volte a garantirne l’efficacia:

  • prevedere che gli Stati membri continuino ad avere il potere decisionale di fissare i valori dei requisiti degli edifici a energia zero, stabiliti secondo il livello ottimale di costo, differenziandoli per gli edifici nuovi e per quelli esistenti e in base alle differenti zone climatiche di ciascun Paese, senza che vengano definiti univocamente a livello europeo;
  • posticipare di almeno 3 anni l’obbligo per gli edifici di nuova costruzione affinché siano a emissioni zero;
  • introdurre l’obbligo di riqualificazione energetica per gli edifici esistenti, a partire dagli edifici con le peggiori prestazioni, considerando che l’obiettivo prioritario è quello di ridurre il fabbisogno di energia, fissando requisiti calcolati con il metodo del livello ottimale di costo;
  • in merito alla metodologia per il calcolo della prestazione energetica degli edifici, l’approccio basato sul “consumo di energia” è da contrastare in quanto l’uso dell’energia nell’immobile è solamente responsabilità dell’utente finale, in funzione dei suoi comportamenti e delle sue specifiche esigenze, e non legato alle caratteristiche proprie dell’edificio;
  • posticipare di almeno 3 anni l’obbligo dell’introduzione della valutazione del GWP (potenziale di riscaldamento globale del ciclo di vita per i nuovi edifici). Si ribadisce la contrarietà all’eventuale introduzione di soglie massime di valori di CO2 valutati sull’intero ciclo di vita, fissate per i diversi tipi di edifici; serve un congruo periodo di tempo per sperimentare il calcolo del GWP ed avere valori indicativi delle tipologie edilizie nazionali;
  • prevedere strumenti finanziari a favore delle imprese che realizzino interventi di efficienza energetica, non solo per gli utenti finali, al fine di rimuovere le barriere non economiche compresa la “divergenza di interessi” tra i diversi soggetti interessati;
  • introdurre il possesso di adeguata qualificazione o certificazione in capo alle imprese esecutrici nel caso di interventi di ristrutturazione integrata;
  • prevedere un adeguato periodo di tempo per l’entrata in vigore dei nuovi obblighi e definire un quadro normativo certo e duraturo considerando che le continue modifiche non consentono una pianificazione a lungo termine delle attività e creano instabilità nel mercato.

In Associazione è disponibile il Documento consegnato agli atti della Commissione.

Igino Carulli

Igino Carulli