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Pubblicato il nuovo DPCM – Covid: Nessuna restrizione all’edilizia. Italia divisa in tre fasce: gialla, arancione e rossa. La Campania, a sorpresa, è in “zona gialla”. Da domani al 3 dicembre misure più restrittive per contenere la crescita dei contagi.

Entra in vigore domani, dopo il posticipo reso noto ieri sera dallo stesso premier, Giuseppe Conte, l’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che individua nuove “misure urgenti di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale”, suddiviso ora in tre aree in base “21 parametri”, tra cui l’indice “Rt”, il numero dei “casi” e di “focolai” tracciati e la tenuta delle strutture sanitarie (in base al “tasso di occupazione posti letto di Terapia intensiva” e di “Area medica”).  La Campania, che nella giornata di ieri era stata considerata un’area di rischio 3, cosiddetta zona arancione”, slitta a sorpresa in area “gialla”, al termine della riunione del Comitato tecnico scientifico con il ministro della Salute, Roberto Speranza, che ha ridisegnato anche le aree (scompare l’area verde e compare la gialla) in Italia. Le nuove indicazioni sono destinate a restare in vigore almeno fino al 3 dicembre, sono diversificate per le 3 fasce via via più restrittive: gialla (standard nazionale), arancione (Puglia e Sicilia) e rossa (Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria).

Ecco cosa prevede il Dpcm per l’area gialla e, dunque, anche per la Campania.

Resta ferma la restrizione prevista dall’ordinanza regionale che subordina lo spostamento tra province per motivi di lavoro, salute o per comprovate urgenze. Il divieto dei movimenti interprovinciali non dipende infatti dal Dpcm, ma da un precedente provvedimento della Regione Campania.

Come accade in tutte le altre regioni d’Italia, alle 22 scatta il “coprifuoco”: dopo quell’ora ci si può muovere solo con l’autocertificazione e per «comprovate esigenze»: motivi di lavoro, salute e emergenze. Se si ci sposta per un’urgenza, non si deve indicare il nominativo delle persone da cui si reca per motivi di “privacy”.

Riduzione fino al 50% per la capienza del trasporto pubblico. Bar e ristoranti restano aperti al pubblico fino alle 18. A partire da quell’ora e fino alle 22 è consentito l’asporto, mentre non c’è limite per la consegna a domicilio.  Quanto all’istruzione, in Campania restano chiuse le scuole di ogni ordine e grado (compresi gli asili) per effetto di ordinanza regionale e non per il più recente Dpcm. Come nel resto del Paese, inoltre, è prevista la chiusura dei centri commerciali nei week end e in tutti i giorni festivi (ad eccezione delle farmacie, alimentari, tabaccai ed edicole). Riguardo agli sport e al tempo libero, è consentita l’attività motoria e sportiva, purché all’interno del proprio comune e all’aperto. Palestre, piscine, cinema e teatri sono invece chiusi.

Il quadro, in ogni caso, potrebbe ancora mutare per lavoratori e cittadini se il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, decidesse di emanare una nuova ordinanza tesa ad armonizzare le prescrizioni già in vigore con quelle nazionali per le zone “arancioni” o “rosse”. Le regioni, infatti, possono adottare misure più stringenti rispetto a quelle decise in sede nazionale, come è già accaduto in Campania, per la scuola. Molto critica la posizione del governatore, che, a caldo ha commentato: “Il Governo si assumerà la responsabilità sanitaria e sociale conseguente alle sue scelte, sempre ritardate, e sempre parcellizzate.  “Rimango convinto – ha aggiunto il giorno seguente De Luca – della necessità di misure nazionali unitarie, anche più rigorose, per una azione più efficace di contrasto al Covid, a fronte di una diffusione sostanzialmente omogenea del contagio”.

Resta inalterata la possibilità che, col mutare del quadro epidemiologico, una regione scivoli in un diverso scenario di rischio e cambi, dunque, automaticamente colore e collocazione.

Igino Carulli

Igino Carulli