Associazione Costruttori Edili della Provincia di Napoli



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Rigenerazione urbana: le Regioni in cui sono possibili deroghe su standard urbanistici ed edilizi

Uno dei principali problemi che si frappongono ad una realizzazione diffusa ed agevole degli interventi di rigenerazione del patrimonio edilizio esistente, soprattutto mediante demolizione e ricostruzione, è rappresentato dal rispetto delle disposizioni sugli standard urbanistici (rapporti fra insediamenti e spazi/immobili pubblici o per attività di interesse generale) ed edilizi (limiti inderogabili di densità edilizia, altezza, distanza fra edifici) contenute nel DM 1444/1968.

Gli interventi di “sostituzione edilizia” si inseriscono generalmente in un contesto urbano consolidato che, soprattutto in presenza di aumenti di volumetria, rende difficile il rispetto di limiti di densità, distanza o di altezza, così come il reperimento di aree da destinare a standard urbanistici.

In questo scenario si colloca l’articolo 2-bis del Dpr 380/2001 (Tu edilizia) – inserito dalla Legge 98/2013 di conversione del DL 69/2013 e successivamente integrato e modificato dai DL 32/2019 e 76/2020 – che prevede la possibilità per le Regioni di introdurre disposizioni derogatorie al DM 1444/1968.

L’Ance ha aggiornato il dossier che raccoglie le disposizioni regionali adottate in attuazione dell’art. 2-bis del TU Edilizia in particolare con le novità normative introdotte in Abruzzo, Calabria, Campania e Puglia. Ad oggi, sono 17 le Regioni che hanno dato attuazione a tale norma.

Igino Carulli

Igino Carulli